niente Password niente Assunzione il Ricatto Corre sul Social Network (da corriere del 24/3/12)

Autore : Redazione
Pubblicato il : 24-03-2012

Che un numero crescente di imprese di ogni Paese controlli attentamente tutto ci? (post, foto, video) che i dipendenti pubblicano su blog, Facebook, YouTube e altri social network, non ? una novit?. N? ? una novit? che questa prassi abbia provocato il licenziamento di molti impiegati, sorpresi a ?sparlare? della propria azienda, dei capi o, peggio, a rivelare informazioni potenzialmente utili per la concorrenza. Ma negli Stati Uniti le violazioni della privacy a danno dei lavoratori sembrano prossime a superare il livello di guardia: citando esempi precisi (con nomi e cognomi delle vittime), il Washington Post denuncia che, nel corso del colloquio preliminare in vista di una possibile?assunzione, ad alcune persone ? stato chiesto di rivelare l’ account e la?password?del proprio profilo Facebook, per poter meglio valutare la personalit? del candidato. Chi si ? rifiutato ? stato gentilmente invitato a cercare lavoro altrove. L’ articolo riprende un servizio della Associated Press, in cui si sostiene che questi casi sono ancora pi? frequenti negli uffici di reclutamento delle agenzie pubbliche che in quelli delle imprese private. La notizia ha suscitato dure reazioni da parte di sindacati e associazioni per la tutela della privacy, che hanno sollecitato interventi legislativi contro questa forma di malcostume. Tuttavia negli Stati Uniti, Paese poco incline a regolamentare le relazioni industriali, e ancora meno propenso ad adottare leggi severe per la protezione dei dati personali (i tentativi di importare regole di tipo europeo sono finora regolarmente falliti), ? improbabile che simili rivendicazioni vengano accolte. Del resto, hanno detto alcuni commentatori, il candidato ? sempre libero di rifiutare. Un’ opinione quanto meno discutibile, ove si consideri la difficolt? di trovare lavoro in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. ? possibile che qualcosa del genere capiti anche in Italia? Da noi le leggi contro le violazioni della privacy dei lavoratori ci sono e sono anche piuttosto severe, ma siamo sicuri che vengano sempre rispettate?