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Il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro, al di l? delle puntuali valutazioni delle parti sociali, contiene proposte in buona parte positive, ma non si possono non sottolineare alcune lacune nell?impianto complessivo, il quale va potenziato con misure urgenti a favore ed efficaci, soprattutto riguardo all?inclusione e alla valorizzazione dei giovani e delle donne.
Il Presidente Antonio Marzano ha inquadrato le osservazioni del Consiglio dell?Economia e del Lavoro nel pi? ampio quadro dei provvedimenti necessari a rilanciare la crescita dell?economia, senza i quali ? ha sostenuto – sarebbe assai difficile contrastare durevolmente una disoccupazione giunta al 9,3% (contro una media europea del 10,8%) che si attesta al 10,3% per le donne, all?8,6% per gli uomini ed al 31,9% tra i giovani, con punte che arrivano al 49,2% per le donne nel Mezzogiorno.
Secondo Marzano ?occorre intervenire con urgenza e priorit?, con strumenti che non siano solo di austerit?, ma soprattutto di crescita, di creazione di nuova e buona occupazione, in un’ottica di ?patto?, non di conflitto, fra generazioni. Occorre ricercare un pi? stretto legame fra le riforme in atto in materia di lavoro e previdenza e il pi? ampio progetto di crescita economica e produttiva del nostro Paese. Una visione strategica sulla buona occupazione deve saper coniugare le esigenze delle imprese con quelle dei lavoratori, bilanciando flessibilit? e tutele, prevedendo, altres?, un sistema organico ed inclusivo di sostegno al reddito dei lavoratori, sia in caso di sospensione dell?attivit? produttiva che di perdita del posto di lavoro.?
Marzano ha citato le evidenze di un confronto internazionale promosso dal Cnel tra i rappresentanti dell?ILO, dell?Unione Europea e dell?Ocse, per dire che in Italia l?esistenza di un forte aumento dei contratti a tempo determinato e di una altrettanto forte simulazione di forme di lavoro autonomo, che nasconderebbero situazioni assimilabili al lavoro dipendente, rende necessari interventi di razionalizzazione e semplificazione delle tipologie contrattuali, nonch? la promozione di strumenti di accompagnamento al lavoro, quali l?apprendistato, ed infine il potenziamento del sostegni ai progetti di autentica auto imprenditorialit?.
Marzano ? entrato nel dettaglio delle due situazioni critiche speciali, la disoccupazione dei giovani e delle donne, per le quali ?interventi pilota mirati e immediati, anche a valere sui finanziamenti europei disponibili e con l?ausilio di idonee positive esperienze di altri paesi europei, potrebbero offrire paradigmi positivi di cambiamento e di creazione di nuove opportunit?, anche in partnership con le piccole medie imprese, nei settori del turismo e dei beni culturali, dell?economia verde, dell?agricoltura specializzata, dei servizi alle persone, della diffusione di tecnologie innovative?.
Quanto alla componente femminile, il CNEL ritiene che non trovino spazio sufficiente n? il riconoscimento del peso del ruolo delle donne nella famiglia, n? gli incentivi per una effettiva maggiore presenza femminile sul mercato, che pu? aumentare soltanto in presenza di una vera ripresa degli investimenti privati e pubblici nel welfare, e ritiene che per una maggiore occupazione femminile di qualit?, sono necessari:
Marzano ha inoltre sottolineato che le persistenti distanze tra i percorsi formativi scolastici, professionali e universitari, e le concrete esigenze del mercato del lavoro inducono a ritenere necessarie ed urgenti le misure per il rilancio qualificato delle politiche attive per il lavoro e per l?efficientamento dei servizi territoriali all?impiego, con un maggior impegno di Regioni e Province.
In particolare il Cnel ha indicato 5 interventi: 1) migliorare i percorsi di transizione tra scuola e lavoro utilizzando anche i Fondi interprofessionali per la formazione continua, fin dalla fase di progettazione dei piani formativi;
2) attuare programmi straordinari per l?occupabilit? dei giovani e dei disoccupati, anche in partnership con le aziende che ricercano figure specializzate senza reperirle;
3) rilanciare azioni stringenti e mirate per rafforzare i compiti delle Agenzie nazionali per le politiche attive (Italia Lavoro, Isfol);
4) stimolare l?ulteriore crescita dei servizi territoriali all?impiego favorendo forme di collaborazione e di trasferimento delle migliori pratiche ed esperienze all?interno del sistema a rete territoriale;
5) rendere gli ammortizzatori sociali sempre pi? inclusivi ed universali e funzionali alle politiche attive, combinandone la gestione con le strategie formative per rafforzare la occupabilit? di chi vi accede.
Cnel ? 17 aprile 2012