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Scintille tra Parlamento europeo e Banca centrale

Anna Salfi - segreteria regionale Cgil Emilia-Romagna (foto di repertorio)

Giovedì 12 dicembre la riunione plenaria del Parlamento europeo ha discusso il rapporto sull’attività 2012 della Banca centrale europea alla presenza del Presidente Mario Draghi.

Il Rapporto, approvato a larghissima maggioranza (265 si, 79 no, 37 astenuti ), ha affrontato gli aspetti di politica monetaria, lo stato di avanzamento dell’unione bancaria e le implicazioni istituzionali nei rapporti tra Parlamento e Banca centrale. All’istituzione diretta da Mario Draghi il Parlamento chiede di essere maggiormente pronta a rispettare le norme più stringenti in materia di responsabilità verso l’Assemblea parlamentare pur nell’apprezzamento delle misure adottate nel corso del 2012.

Tali interventi hanno contribuito alla stabilizzazione del sistema bancario, si afferma nel rapporto, tuttavia, il Parlamento esorta la BCE ad impegnarsi ulteriormente per sostenere l’economia reale, lo sviluppo delle piccole imprese e del settore manifatturiero in genere. Grandi preoccupazioni vengono dai rischi di stagnazione e di ulteriore disoccupazione o dalla prospettiva di una crescita bassa senza occupazione.

Le azioni sinora messe in campo non sono sufficienti e che gli interventi effettuati rispondono a regole definite su esigenze espresse da un mondo totalmente diverso da quello attuale.

Il Presidente Mario Draghi ha, dal suo canto, sottolineato che, per quanto la BCE possa intraprendere nuove ed ulteriori azioni, l’istituzione non è in grado di farsi carico del ruolo essenziale svolto dai governi e dalle banche.

Urgenti appaiono, quindi, sia i mutamenti istituzionali nelle funzioni della BCE che una migliore relazione con l’Assemblea elettiva del Parlamento. Il Rapporto

 

 

Documenti e link utili: Il testo della relazione al Parlamento in italiano

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