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UN REGALO DEL SIGNORE. LETTERA APERTA ALLA CURIA BOLOGNESE

Pochi mesi fa è morto Michelangelo Manini. Un nome non noto a molti a differenza dell’azienda di cui era proprietario, la FAAC, che un po’ tutti in italia ed all’estero conoscono.
Il marchio dei suoi cancelli elettrici è presente in tanti momenti della nostra vita, in tante passeggiate interrotte dall’improvviso lampeggiare del segnale d’apertura, in tante visite ai clienti quando ci si trova al momento di suonare il campanello.
Insomma, stiamo parlando di un tycoon discreto, educato e per bene, ma pur sempre di un tycoon.
Il sig. Manini ha lasciato tutti i suoi averi, fabbrica compresa, alla curia di Bologna contro la quale, sin da subito, si sono scatenati i parenti per comprensibili motivazioni materiali e forse, anche, per un po’ di motivazioni morali derivanti dall’umiliazione di essere stati spogliati in punta di morte da ogni sospetto di poter essere stati amati in vita da quel parente tanto bravo e laborioso.
Ora mi chiedo: che se ne fa la curia di una fabbrica? Ha le capacità di portarla avanti? Può riuscire a reggere l’urto della globalizzazione? E, visto che essendo persone avvedute queste domande se le staranno ponendo pure loro, non è che ad un certo punto ci troveremo con una fabbrica venduta ad un fondo di private equity o ad un’altra azienda e quindi con una chiesa più ricca ma con un territorio più povero?
E chiedo alla chiesa: in un periodo così difficile per tutti, fate un atto eroico e straordinario. Riempite di contenuti tante carità, tanti lamenti: donate la fabbrica e l’azienda. Fatelo senza nulla chiedere, con la forza della morale. So che non è ancora vostra visto il contenzioso che vi vede combattere contro la famiglia manini, ma dichiaratelo: quella fabbrica non sarà mai nostra.
Ma donarla a chi? Scegliete voi! Fatela diventare una cooperativa di lavoratori con obbligo di donazioni al territorio. Trasformate la holding in una fondazione. Insomma, fate come volete, ma ridate certezze a quei lavoratori di poter avere un lavoro, ai manager di poter costruire una strategia e al paese tutto che le istituzioni, perché voi siete un’istituzione, sono ancora qualcosa sulla quale contare.
Forzando un po’ un ragionamento, trasformate la tristezza ed il risentimento di un morituro in un autentico dono di dio.
Purtroppo questo povero blog non arriverà direttamente a voi, ma noi faremo di tutto per cercare di promuove la proposta nei modi che ci saranno possibili e sarebbe molto bello poterci sedere ad un tavolo, in una pubblica piazza e poter discutere con voi. Con chiunque mons. Nuvoli, Vecchi o Caffarra. Speriamo riusciate a sentirci e, se ci sentirete, ad ascoltarci.
Andrea Sintini – segretario Associazione Valore Lavoro

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