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Si può nuotare controcorrente?

 

Difficile.

 

Ma alle volte si può anche provare a cercare riparo in una secca senza farsi trasportare allegramente verso valle dalla corrente.
Così non è stato per la politica Emiliano Romagnola. Tutti, ma proprio tutti, sono usciti fortemente delegittimati da un elettorato che per colpe comuni non si riconosce più nella classe dirigente che governa o
vede il governo della regione dall’opposizione. Ma cos’è successo? Una tempesta perfetta alla quale però non si è pensato di opporre neppure un ombrellino.
Per prima cosa la questione identitario generazionale. Le persone che vedevano nel progresso dell’umanità un faro che dava la direzione sono quasi tutte estremamente anziane. Loro continuano, nonostante tutto, a
votare se possono. Ma sono sempre meno, sempre meno ascoltati, e sempre più marginali. Sarebbe bastato un passaggio di pochi secondi in un seggio pro renziano bolognese di periferia per capire che l’onda d’urto al partito era sostenuta anche da questi elettori che per loro natura potrebbero essere duri e puri e probabilmente lo sono. Visto il loro sogno rovinato da pseudo giovani, pseudo intelligenti e pseudo di sinistra hanno optato per la palingenesi non armata affidando ai posteri la resistenza.
Molti di loro alle prossime elezioni purtroppo non ci saranno.
I cosiddetti ceti medi riflessivi emiliani sono stufi del traccheggiare continuo e centrista di Renzi (in quella generazione e in quella classe sociale in regione è veramente difficile scorgere una persona autenticamente di destra). Non voteranno mai a destra, riconoscono, come anche un cieco sordo e muto riconoscerebbe, che l’alternativa a sinistra dentro il partito a sinistra non esiste, non amano i cosiddetti gruppettari (alcuni per esperienza giovanile altri per semplice buonsenso) quindi non votano.
I gruppi disinformati (una spaventosa maggioranza tra i giovani e giovanissimi) non sa distinguere più nulla. Ecco che i 30 euro di Paruolo invece di essere un fulgido esempio di onestà (mi chiedo come abbia fatto a spendere solo 30 euro in due anni, neppure paperone nei giorni di maggior tirchieria) si mescolano con i milioni del san Raffaele, la parola indagato si mescola con condannato ed il fatto di avere la seconda o terza migliore economia del mondo (perfettibile, per carità, ma per questo si vota!!!!!!) è un margine a piè pagina che nulla conta.
I disinformati danno a tutti degli stronzi. Io ho l’impressione che lo facciano per una mai troppo rimpianta carenza di specchi.
Per questi forse ci vorrebbe un messaggio più deciso da sinistra e purtroppo anche da destra… per fortuna per ora riconoscono la pochezza dei presunti puri, ma non so quanto durerà, soprattutto a destra.
Gli indignati: principalmente di sinistra. Questa categoria ha tutte le ragioni del mondo tranne la decisione nel non votare come atto di protesta. Spero che tornino prima o poi impegnandosi direttamente per sostituire gruppi dirigenti in parte, francamente, imbarazzanti.
Ma come si è detto era inevitabile il tracollo nelle votazioni? NO,
non in queste proporzioni, non con questa forza. Essere rappresentativi di almeno il 50% dell’elettorato era un obiettivo raggiungibile e fattibile.
Ma come? Innanzitutto la selezione degli eletti. Si dovevano cercare persone di livello assoluto, soprattutto nel partito maggiormente organizzato (il Pd). Nel mentre della più grande crisi economica del paese troppi candidati traccheggiano nei temi economici (ovviamente ci sono lodevoli eccezioni ed ottimi candidati come la Simonetta Saliera ed Antonio Mumolo, ma sono appunto eccezioni).

Particolarmente si sarebbe dovuta dare massimo respiro a portare dentro persone focalizzate in temi economici con una visione critica di sinistra. Il gruppo di “sinistra” sembra più invece raffazzonato
ed, in certi casi, malato di poltronismo. Insomma, purtroppo, analizzando i dati del tracollo si sarebbe potuto ottenere portando a votare almeno la stragrande maggioranza di quelli che hanno sopra i 40 anni.

Sugli altri bisognerà riflettere tutti assieme, per come fare perché questo è un problema che porterà ad avere uno spaventoso vuoto di pensiero e potere tra 25 anni e si sa, in politica, in fisica e nella vita prima o poi i vuoti vengono riempiti e, purtroppo, sempre dalle stesse brutte persone…

 

Andrea Sintini

Ravenna 25 novembre 2014

1 Responses to Si può nuotare controcorrente?

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