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È una fama a ben vedere ambivalente, quella che oggi circonfonde il confucianesimo nello scenario del mondo globalizzato. Indubbiamente, si assiste oggi al multiforme fenomeno di un suo poderoso rilancio che caratterizza per molti aspetti il clima culturale e politico della Cina post-maoista, e che sarebbe stato del tutto impensabile poco più di quarant’anni fa, quando le Guardie Rosse lo definivano senza mezzi termini “putrido residuo feudale” e ne proclamavano la totale e definitiva estirpazione. Oggi invece esso sembra assurgere nella Repubblica Popolare Cinese al medesimo ruolo di collante spirituale e morale che rivestiva in un passato non troppo remoto l’ideologia maoista, e viene additato sia dalla leadership sia da una parte cospicua dell’élite intellettuale cinese come inalienabile patrimonio dell’identità della nazione, promosso anche sul piano internazionale attraverso l’attività degli Istituti Confucio.
Quest’aspetto dell’attuale revival confuciano è probabilmente il più noto e vistoso, quello che maggiormente è sotto le luci della ribalta. Ma tutto questo clamore intorno al tema identitario, per quanto comprensibile, finisce per semplificare una tradizione di pensiero ben altrimenti complessa, in cui sono presenti istanze differenti, e finisce per occultare altre e diverse interpretazioni del confucianesimo, che senza negarne la specificità sono orientate piuttosto a valorizzarne le risorse per la costruzione di un rinnovato, più vasto e comprensivo umanesimo.
Ho cercato di riassumere gli aspetti essenziali di tale problematica nell’incontro intitolato “Ren, il senso dell’umanità confuciano. Benevolenza e amore per gli esseri umani nel confucianesimo” che si è svolto il 17 marzo alla Fondazione San Carlo di Modena nell’ambito del ciclo Ospite. Le relazioni con l’alterità nelle tradizioni religiose (la registrazione è reperibile nel sito della Fondazione). La riflessione su questo tema rappresenta a mio avviso un elemento di cruciale importanza nell’odierno dibattito interculturale, e può contribuire ad aprirvi nuove e fertili prospettive, sottraendolo alla retorica imperante di un’astratta contrapposizione fra Oriente e Occidente.
L’intervento integrale è possiible consultarlo e ascoltarlo sul sito della fondazione San San Carlo di Modena
www.fondazionesancarlo.it/ area Conferenze