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Insorgono in tutta Italia i comitati contro Terna
di Grazia Sofia Tricomi e Maurizio Scarpari
All’inizio pensavamo di dover lottare da soli contro Terna, la multinazionale che con i suoi mega-elettrodotti sta distruggendo quell’area del messinese che tanto amiamo e che vorremmo preservata dallo scempio che sta, purtroppo, avvenendo sotto i nostri occhi. Abbiamo lottato con tutte le nostre forze, anche attraverso le pagine di Inchiesta (www.inchiestaonline.it), contro l’elettrodotto Sorgente-Rizziconi che ci sembrava un mostro a più teste deciso a divorarci tutti, ma la lotta si è rivelata impari.
E invece no, un po’ alla volta ci siamo resi conto che nella nostra condizione si trovano altre regioni d’Italia, nessuna si salva dall’invadenza e dalla prepotenza di Terna, che progetta e costruisce elettrodotti spesso inutili senza alcuna attenzione per l’ambiente e rispetto per le popolazioni e la salute dei cittadini che con quegli eco-mostri saranno costretti a vivere per sempre. È il suo mestiere d’altro canto; sì, d’accordo, però potrebbe farlo meglio! Il fatto è che essendo una società per azioni deve produrre ricchezza, se no chi glielo spiega poi agli azionisti, tra cui c’è lo Stato, che l’ambiente e la salute hanno le loro priorità e che i dividendi possono aspettare?
Così invece Terna può, anno dopo anno, vantarsi con i suoi azionisti degli utili sempre più consistenti che riesce a produrre; tanto il prezzo lo paga il Paese e la gente per bene, che chiede solo di vivere in pace e tranquillità e, soprattutto, in salute. Pretese eccessive.
In alcuni casi è stato possibile fermare Terna, in altri è dovuta intervenire la magistratura, sarebbe ora che intervenissero le istituzioni, che fino a questo momento hanno appoggiato e autorizzato quasi ovunque i progetti di Terna.
Da qualche mese è nata la voglia di fare “rete” tra i diversi comitati sparsi in tutta Italia, ma non una rete elettrica come vorrebbe Terna, ma una fatta di consigli, scambio di documenti, diffusione delle foto che provano gli scempi che Terna compie in tutte le regioni, dal Piemonte alla Sicilia. Finalmente tutti insieme abbiamo deciso di dire: “Basta!”.
È la prima volta che si crea un “Coordinamento Nazionale” contro le opere di Terna e tutto questo perché siamo giunti a un limite tale di sopportazione che non ci consente più di far finta di nulla.
Paesaggi devastati, cantieri allagati, montagne franate; e questo sarebbe sviluppo? A me hanno sempre spiegato che il progresso dovrebbe far star meglio le persone e non devastare i luoghi dove abitano; quindi o quello di Terna non è sviluppo, oppure qualcuno ha sbagliato qualcosa!!!
Fortunatamente, visto che per quasi tutto esiste un rimedio, abbiamo deciso di unire le forze e di chiedere al Presidente della Repubblica, al Governo e al Parlamento di prendersi la responsabilità di intervenire per trovare una soluzione che soddisfi tutti, cittadini in primis.
Lo chiediamo da tutta Italia!
Unisciti a noi.
Firma anche tu la petizione, facciamo sentire tutti assieme la nostra voce per un mondo migliore, più sicuro e libero dai piloni monostelo di Terna!
https://www.change.org/p/nuovi-elettrodotti-grandi-opere-devastanti-usiamo-il-denaro-dei-cittadini-per-manutenere-la-rete-esistente
1 Responses to Salviamo il Paesaggio