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Assistenza specialistica: dall’integrazione all’inclusione

La piena realizzazione del sistema dell’Inclusive education non consiste nel dare un posto nella scuola anche a chi è rappresentante di una qualche diversità, ma nel trasformare il sistema scolastico in organizzazione idonea alla presa in carico educativa dei differenti problemi e difficoltà che tutti gli alunni possono incontrare

L’assistenza agli alunni con disabilità è parte fondamentale del processo di integrazione scolastica.
L’integrazione scolastica in tutte le scuole di tutti gli ordini e grado, garantisce il diritto all’istruzione e all’educazione (piena formazione della personalità) degli alunni in situazione di handicap; tale diritto è sancito dalla Costituzione art.34, confermato dalle Sentenze della Corte Costituzionale n. 215/87 e dalla più recente Sentenza n.266/01, dalla legge 118/71, dalla C.M. n.227/75, dalla legge 517/77 e dalla Legge Quadro sull’handicap 104/92 (artt. 12, 13, 14, 15, 16).

Il M.I.U.R., con la nota prot. n. 3390 del 30 novembre 2001, ha ridefinito le competenze delle Istituzioni scolastiche, che devono garantire l’assistenza di base agli alunni in situazione di handicap e degli Enti Locali che devono garantire l’assistenza specialistica.

La nota ha come obiettivo prioritario di assicurare il diritto allo studio dei soggetti disabili, con l’intento di fornire un quadro il più completo possibile della normativa e alcune indicazioni operative; tra queste prevede l’istruzione di corsi di formazione specifici tutto al fine di dare garanzie agli alunni e alle loro famiglie, certezza al personale della scuola e ai dirigenti scolastici, nonché a tutti gli Enti preposti alla piena realizzazione di processi che realizzino una piena inclusione (M.I.U.R nota del 30 novembre 2001). E’ comunque dell’Ente locale il compito di fornire l’assistenza specialistica da svolgersi con personale qualificato (Protocollo di Intesa del 13/9/2001). In base al Dlgs 112/98 i Comuni per le Scuole materne, elementari e medie e le Province per le Scuole Superiori.

L’assistenza specialistica si può realizzare soltanto con la collaborazione congiunta di tutte le parti in causa, Scuola,Enti locali e ASL , le quali, ognuna secondo le proprie competenze e responsabilità, devono partecipare alla effettiva integrazione di quel soggetto , in quella particolare situazione al fine di ottenere l’obiettivo finale congiunto dell’inclusione.
La concezione “inclusiva” ritiene che l’educazione sia processo di riorganizzazione dei sistemi educativi allo scopo di trasformare le istituzioni che si occupano di educazione (in primis la scuola) in strutture “NON escludenti”, ovvero idonee a intercettare e accogliere i molteplici e differenziati bisogni educativi presenti negli alunni, al fine di offrire a ognuno medesime opportunità di crescita, sviluppo e apprendimento. Il modello dell’Inclusive Education è rintracciabile nel testo “Principi Guida per promuovere la Qualità nella Scuola Inclusiva”.

Facendo riferimento a quello che può essere considerato il manifesto della scuola inclusiva, ovvero la Dichiarazione di Salamanca, l’applicazione del modello dell’Inclusive education richiede che i sistemi educativi sviluppino una pedagogia centrata sul singolo alunno (young-centredpedagogy), rispondendo in modo flessibile alle esigenze di ciascuno. Tale pedagogia, si fonda sull’idea innovativa in base alla quale le differenze (la cosiddetta “normale specialità”) sono una risorsa per l’educazione, la cui valorizzazione richiede ai sistemi educativi capacità di individuazione dei bisogni (principio di INDIVIDUALIZZAZIONE) e differenziare le risposte (principio di PERSONALIZZAZIONE).

La piena realizzazione del sistema dell’Inclusive education quindi, non consiste nel dare un posto nella scuola anche a chi è rappresentante di una qualche diversità, ma nel trasformare il sistema scolastico in organizzazione idonea alla presa in carico educativa dei differenti problemi e difficoltà che tutti gli alunni possono incontrare.

L’assistente specialistico è parte significativa del processo di inclusione scolastica, partecipa al progetto educativo individuale (PEI) dell’alunno in un più ampio scenario di interventi che vede coinvolti insieme insegnante di sostegno, insegnanti curricolari e, appunto, assistente specialistico.
Appare evidente come il ruolo dell’Ente Locale assuma una valenza ancora maggiore nell’effettiva realizzazione del percorso scolastico di ogni alunno in situazione di handicap, ponendo in essere, con la Scuola e con la ASL, le sinergie atte a garantire una effettivo processo di inclusione.

La ingiustificata riduzione delle ore assegnate o la sospensione del servizio negherebbe un diritto fondamentale del minore all’istruzione e alla sua famiglia, causando in alcuni casi l’impossibilità stessa da parte del minore della frequenza scolastica, arrecando così danni irreparabili al tutto il processo inclusivo dell’alunno unitamente a pesanti disagi alla famiglia.

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