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L a prima vera emergenza (democratica) di queste ultime settimane è "l'emergenza informazione". Notizie pubblicate a caratteri cubitali e subito smentite, leggende metropolitane, bufale vere e proprie. E poche notizie su quello che invece i cittadini dovrebbero sapere. Ad esempio cosa pensano i consiglieri capitolini della maggioranza delle dimissioni di Marino,
La prima vera emergenza (democratica) di queste ultime settimane è “l’emergenza informazione”. Notizie pubblicate a caratteri cubitali e subito smentite, leggende metropolitane, bufale vere e proprie. E poche notizie su quello che invece i cittadini dovrebbero sapere. Ad esempio cosa pensano i consiglieri capitolini della maggioranza delle dimissioni di Marino, se e per quali ragioni avrebbero votato quella ventilata mozione di sfiducia che l’ha spinto a rimettere il mandato di Sindaco. Argomenti che qualcuno dovrebbe approfondire, visto che fino a poco tempo fa, dopo lo scoppio di Mafia Capitale, la maggioranza PD non perdeva occasione di manifestare il suo appoggio a questa Giunta. E se il brusco voltafaccia (*) fosse determinato – come riportato da molti giornali – dalla necessità di essere “fedeli alla linea” del Partito e/o del suo Presidente/Segretario, forse sarebbe il caso che i cittadini/elettori ne fossero messi a conoscenza, possibilmente prima di andare alle urne. Dove in genere ci si reca per scegliere un proprio rappresentante, non qualcuno che esegue gli ordini di un Partito o dle suo leader. Carteinregola offre il massimo spazio a tutti quei consiglieri di maggioranza e opposizione che vorranno mandarci i propri argomenti: laboratoriocarteinregola@gmail.com (AMBM)
Mai come in questi giorni, dopo aver letto su un giornale (anche autorevole) qualche affermazione, riportata in modo tutt’altro che ipotetico, fiocca subito la rettifica o la smentita degli interessati, e il cittadino/lettore (e presto elettore) non sa, alla fine, quale sia la verità, e che cosa stia accadendo. L’ultima, in ordine cronologico, è la notizia, pubblicata da varie testate, che il Presidente del Consiglio Renzi ha annunciato, dopo mesi di magre e incerte promesse, una pioggia di milioni per il Giubileo (1). Ma subito il vicesindaco e assessore al bilancio dimissionario Marco Causi, dichiara che la notizia è una bufala (2). E abbiamo già detto degli interrogativi senza risposta sulle cifre, le date e le responsabilità del mostruoso debito di Roma, su cui un articolo del Sole24ore di pochi giorni fa sembrava finalmente fare luce, subito rettificato dall’ex Sindaco Rutelli (3). Lo stesso per il caso degli appalti ATAC: da un lato sui giornali si annunciano indagini della Procura e dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) sulla municipalizzata dei trasporti al collasso a cui “si contesta l’affidamento senza gara di oltre il 90 per cento dei 2 miliardi e 200 milioni di appalti chiusi tra il 2011 e il 2015 per forniture, lavori e servizi“(4), dall’altra l’amministratore delegato (dimissionario) Danilo Broggi minaccia di querelare “tutti quelli che hanno scritto cose aberranti senza nemmeno essere andati a guardare le carte” aggiungendo: «Sostenere che il 90% degli appalti è stato affidato senza bando pubblico è folle» e che l’Anac di Cantone «non contesta nulla, ma ci ha fatto tutta una serie di richieste a cui risponderemo nei tempi previsti»(5) . A cui seguono ulteriori ping pong con l’assessore alla mobilità dimissionario Esposito (6). E potremmo aggiungere il caso forse più clamoroso, quello del can can sollevato da tutti i giornali sul decreto di fine agosto del Ministro Alfano che avrebbe consegnato poteri speciali al Prefetto Gabrielli, instaurando al governo della Capitale una specie di diarchia (7). Anche questa – anche se non l’ha detto praticamente nessuno (8) – è una bufala. A parte gli annunci in conferenza stampa, ripresi da scarni resconti sul sito del Governo (9), nessun atto ufficiale ha ancora dato a Gabrielli alcun potere in più di quelli che gli competono come Prefetto, tanto che a ogni due per tre si ripete il tormentone dell’annuncio del conferimento “…nei prossimi giorni, al prefetto Franco Gabrielli ‘superpoteri’ da commissario per organizzare l’evento…” [15 ottobre] (10).
Aspettiamo fiduciosi che prima o poi qualche giornalista, anzichè affidarsi alle dichiarazioni del giorno, quasi sempre diverse da quelle del giorno prima, si metta a leggere le carte, che, si sa, non parlano ma “cantano”, facendone un puntuale resoconto ai cittadini.
E che magari faccia anche qualche domanda in più su com’è andata questa faccenda delle dimissioni del Sindaco. Perchè nel bailamme gossipparo dei giorni delle dimissioni, abbiamo saputo ben poco di quello che pensavano i consiglieri capitolini della maggioranza, quelli che avrebbero potuto sfiduciare il Sindaco, apparentemente assenti da una scena i cui attori protagonisti erano il Presidente /Segretario Renzi, il Commissario PD Orfini, i neoassessori/deputati PD Causi ed Esposito e l’assessore Sabella, in veste di relatore/mediatore. L’unica dichiarazione ufficiale pervenuta dal capogruppo del Pd e coordinatore della maggioranza in Campidoglio Fabrizio Panecaldo, era un laconico annuncio: “si potrebbe andare ad elezioni tra maggio e giugno 2016. Sia per il Comune che per tutti e 15 i municipi romani“ (11) E ancora il 13 ottobre: “I consiglieri del Pd al Campidoglio non sono eterodiretti da nessuno” (12). Eppure ci risulta che il capogruppo non abbia speso neanche una parola sulle dimissioni del Sindaco, nè sulle ragioni della sfiducia che i consiglieri avrebbero eventualmente votato se Marino fosse rimasto al suo posto. Abbastanza sorprendente per un consigliere che, fino a qualche giorno prima, difendeva il Sindaco a spada tratta. Il 24 settembre diceva: “Sono d’accordo con chi pensa che i romani un giorno rimpiangeranno Marino” (13). E a proposito delle polemiche sulla trasferta americana di Marino: «Se magari il sindaco Marino tornasse con un assegno di qualche milione di euro, penso che le polemiche di queste ore forse ci faranno riflettere su come l’Italia sia provincialotta e un po’ autarchica»(14). E qualche giorno prima: “E, alla luce dei chiari segnali di ripresa e del segno più di indicatori economici vitali per l’economia romana, non è certo un’utopia, ma una possibilità praticabile per i cittadini e gli amministratori, aumentare il pil cittadino, l’attrattività turistica, i posti di lavoro, migliorare l’immagine stessa della nostra capitale. Perciò rimbocchiamoci le maniche, mettiamo da parte gli interessi di orticello, e tutti responsabilmente al lavoro per il bene comune»(15)
Anna Maria Bianchi Missaglia
scrivere a: laboratoriocarteinregola@gmail.com
Post scriptum: mentre pubblichiamo, ci giunge un articolo di Cinquequotidiano, che tra l’altro ipotizza: “...il fatto che il prefetto Gabrielli nei giorni scorsi abbia tirato in ballo l’Isis fra i pericoli terroristici che potrebbero incombere sulla Roma giubilare, schiude la porta a quelle ragioni superiori di ordine pubblico che giustificherebbero il rinvio della competizione… “
(*) alcuni consiglieri capitolini e municipali in realtà, durante la seduta di Giunta dell’8 ottobre, quella delle dimissioni di Causi, Esposito e Di Liegro, avevano fatto irruzione nella sala per chiedere al Sindaco di non lasciare
(1) La Repubblica 15 ottobre 2015 Roma, in arrivo 500 milioni per il Giubileo dal Governo:
Ci sarà un’altra misura di sostegno entro l’anno, un decreto o vedremo cosa, che stanzierà un miliardo non solo per il Giubileo ma anche per la Terra dei fuochi e per Bagnoli”. Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi conferma un nuovo provvedimento, dopo l’ok alla Legge di stabilità, in vista dell’Anno Santo. Ci sarà quindi un’altra misura di sostegno all’economia “prima della fine dell’anno, forse un decreto che poi confluirà nella legge di stabilità”. Un miliardo su alcuni interventi come per l’Anno Santo? Renzi ha precisato: “Non è escluso, magari un pò meno di quella cifra, e non tutto sul Giubileo“…
(3)Il Sole24 ore 11 ottobre 2015Roma, debito monstre e poco trasparente Rutelli record, poi Alemanno e Veltroni di Gianni Dragoni Lo pagheremo almeno fino al 2048. Pagando più tasse e addizionali ancora per 33 anni. È una delle poche certezze sul debito del Comune di Roma. Un debito mostruoso. Ogni anno si mangia almeno 600 milioni di euro di soldi pubblici. Questa è la spesa effettiva per pagare gli interessi, stando ai documenti pubblici. Documenti da prendere con cautela, perché ogni anno spuntano nuovi debiti «fuori bilancio» per decine o centinaia di milioni, come annotano nelle relazioni annuali i componenti dell’Organismo di revisione economico-finanziaria sul rendiconto del Comune, Sergio Conti, Giuseppe Gismondi e Massimo Zaccardelli (> leggi l’articolo)
(5) Cinquequotidiano 18 ottobre 2015 Atac, la guerra delle interviste fra Broggi ed Esposito.
(14) Il tempo 23 settembre 2015 Marino: “Il viaggio lo paga il sindaco di Philadelphia”
(15) 18 settembre 2015 Roma post (fonte Aska news) Olimpiadi 2024, “altro che freddezza, Renzi farà lievitare le risorse”