Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone
Splendido isolamento ed economia nell’attuale fase congiunturale risultano due concetti antitetici dove l’uno rischia di escludere l’altro.
Lo splendido isolamento di Siena trova le sue origini nella struttura economica della città sulla cui formazione ha giocato un ruolo determinante l’impronta strategica dettata dalla Banca. Lo sviluppo economico della città prevedeva il decentramento industriale nei paesi limitrofi mentre il centro (la città) doveva concentrarsi sullo sviluppo dell’economia terziaria. Queste scelte hanno portato benessere alla città negli anni del boom economico ma hanno modificato profondamente la cultura imprenditoriale dei senesi, determinando di fatto uno scarso orientamento individuale al rischio d’impresa ed un appiattimento su di un immaginario imprenditoriale di basso profilo.
Lo spendido isolamento è divenuto puro isolamento una volta che i motori dell’economia locale la Banca, l’Università, il Comune sono entrati in crisi per una combinazione di errori strategici, incompetenze, ed altro a fronte di uno scenario globale di ciclo economico recessivo.
Oggi Siena deve urgentemente rivedere il suo modello di sviluppo utilizzando la sua unicità culturale e la capacità attrattiva dettata dalla bellezza del suo territorio.
Siena come altre città d’arte italiane è interessata dal turismo globale o postmoderno. Quel fenomeno che G.Rocca individua come uno “stadio successivo al turismo moderno caratterizzato non solo dalle elevate percentuali di popolazione che praticano turismo ma più che altro dalla forte crescita delle mete turistiche da raggiungere , fino alla loro saturazione” per cui “non sono più le mete a fare la differenza ma le esperienze che vengono vissute”(v. Giuseppe Rocca “dal prototurismo al turismo globale” G. Giappichelli Ed. Torino).
Il fenomeno del turismo globale coglie Siena impreparata, non solo perché non ha sviluppato una cultura dell’accoglienza, non offre esperienze turistiche di valore ma soprattutto per la sua carente e inadeguata rete di collegamenti extraurbani. Se la difficoltà a raggiungere un luogo può rappresentare un fattore favorevole di stimolo per particolari flussi di visitatori che cercano l’esperienza speciale, per molti (compreso chi deve spostarsi per lavoro) è un handicap insostenibile.
Le varie amministrazioni che si sono succedute alla guida della città hanno sottovalutato l’importanza di una rete di collegamenti efficiente tra Siena e le altre città toscane in particolar modo Firenze. C’e chi ha coltivato l’ambizione “alla Fitzcarraldo” di dotare la città di un aeroporto commerciale senza tener conto della sua pratica e costosa inutilità. C’è chi si è adagiato sull’idea che il potenziamento del trasporto persone/merci su gomma fosse l’unica soluzione all’isolamento, ignorando la materiale tenuta di una rete stradale in grado di sopportare flussi crescenti di traffico. Emblematica al riguardo la estraneità della stazione ferroviaria, divenuta un edificio di archeologia urbana, relegato ai margini di un centro commerciale. Risibile il progetto del “freccia rossa link “ (via gomma) con la stazione di Firenze.
Le scelte di politica locale celano una incapacità di programmazione e valorizzazione del bene comune in un’ottica di sostenibilità nel lungo periodo.
A mio avviso l’unica strada percorribile per riconnettere fisicamente e idealmente Siena al mondo esterno in forte cambiamento è quella di un collegamento ferroviario efficiente con la città di Firenze.
Si possono individuare due ipotesi su cui lavorare (di breve- medio e di lungo periodo):
L’immediata obiezione che emerge da detto ragionamento è quella del finanziamento di opere di una certa importanza economica. Senza far ricorso a opache forme di ingegneria finanziaria quale il private banking (come si è fatto coinvolgendo il fondo Galaxy nel rilancio dell’aeroporto di Ampugnano) alcune possibili soluzioni finanziarie potrebbero riguardare:
L’urgenza di trovare una reale ed intelligente soluzione all’isolamento di Siena impone a chi amministra la città un cambiamento di ottica nei processi decisionali. È necessario abbandonare la più facile conservativa politica di breve periodo per cominciare a pensare ed elaborare progetti di più ampio e lungimirante respiro.
Il passato di Siena è un esempio per il suo futuro: chi nei secoli scorsi ha gestito il bene comune della città, in presenza di mille difficoltà e di grande scarsità di risorse, si è immaginato una “citta ideale” dotata di opere e infrastrutture che hanno reso Siena così unica nel panorama internazionale.
Siena 29.5.2016