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Oltre il terremoto

di Maria C. Fogliaro

A due mesi dalla festa di beneficenza «VA AL CENTRO» la FITeL Emilia-Romagna, guidata da Claudio Busi, visita la Valnerina

Abbazia_di_San_Pietro_in_Valle

C’è un prima, e c’è un dopo il terremoto. Nel mezzo si afferma, inevitabilmente e drammaticamente, la consapevolezza che anche le civiltà, come gli uomini, sono mortali. Le catastrofi naturali, al pari dei conflitti, hanno infatti il potere di distruggere uomini e luoghi, e di cancellarne la memoria. Di questo rischio sono certamente coscienti le popolazioni che abitano la Valnerina, fra gli Appennini dell’Italia centrale, dove da anni intensa e martellante è l’azione sismica – fra il 1971 e il 2016 sono stati quattro i terremoti di vaste proporzioni -.

Dopo la festa di beneficenza «VA AL CENTRO» – organizzata a Bologna il 16 marzo di quest’anno per raccogliere fondi da destinare al Comune umbro di Preci, colpito dal terremoto dell’ottobre del 2016 -, fra il 19 e il 21 maggio una delegazione guidata da Claudio Busi (presidente del Circolo Ricreativo Territoriale – CRT FITeL di Bologna) e composta da rappresentanti di associazioni aderenti alla FITeL (Federazione Italiana Tempo Libero) Emilia-Romagna ha deciso di visitare la Valnerina.

Delegazione FITeL Emilia-Romagna in Valnerina«Siamo partiti in undici con il pulmino dell’Intercral di Parma – ha detto Claudio Busi -. Da Piacenza Paolo (CRT FITeL Piacenza), da Parma Mauro e Miriam (Intercral Parma); da Bologna tutti gli altri: Alessandro del Circolo Dozza, Maurizio del Circolo dipendenti Regione Emilia-Romagna, Daniela dell’associazione «Il Cerchio Verde», Laura del CRALT Gruppo Telecom Italia, Luigi e Silvia dell’associazione ARCA del Gruppo ENEL, e il tenore Cristiano Cremonini».

«Il nostro obiettivo – ha affermato Busi – era innanzitutto quello di renderci conto dei danni causati dal terremoto per essere in grado, poi, di pensare ad azioni per aiutare concretamente le popolazioni colpite dal sisma del 2016». «Con la serata di beneficenza del marzo scorso abbiamo raccolto 11.800  euro, ma stiamo già programmando altri eventi, da adesso fino all’estate dell’anno prossimo, per riuscire a mettere insieme i fondi per partecipare – congiuntamente all’ANA (Associazione Nazionale Alpini) – alla costruzione di una struttura permanente turistico-emergenziale nel comune di Preci».

La FITeL – insieme alla comunità montana della Valnerina, rappresentata dai Comuni di Arrone (TR) e di Preci (PG), e al CEDRAV (Centro per la documentazione e la ricerca antropologica in Valnerina) – si è fatta promotrice di un progetto per la costruzione di un complesso polivalente nel comune di Preci, destinato a ospitare un centro sociale, spazi per convegni e manifestazioni culturali, ma che soprattutto è stato pensato per accogliere la popolazione e offrire servizi di prima emergenza in caso di nuove calamità. Il progetto rientra nell’ambito del protocollo sottoscritto dalla FITeL nazionale per raccogliere fondi per aiutare le popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma; incoraggiare il turismo, che dal 2016 ha registrato un brusco arresto, e stimolare l’economia attraverso l’acquisto di prodotti locali.

«Il viaggio – ha affermato Busi – ci ha permesso di conoscere meglio il territorio; di venire a contatto con i suoi abitanti, che fin da subito ci hanno riservato una calorosa accoglienza – a cominciare dai rappresentanti delle istituzioni e delle amministrazioni locali, come Pietro Bellini (sindaco di Preci), Marsilio Francucci (assessore al Turismo del Comune di Arrone), Marisa Angelini (sindaco di Monteleone di Spoleto), Pietro Luigi Altavilla (vicesindaco di Norcia), e Gino Emili (sindaco di Cascia) -; e di raccogliere informazioni utili per pensare a viaggi futuri e per promuovere le ricchezze, anche gastronomiche, del territorio. Non solo: stiamo anche ragionando sull’organizzazione di un concorso fotografico a premi… Insomma, se c’è una cosa che non ci manca è la fantasia».

In tre giorni donne e uomini della terra d’Emilia hanno potuto visitare alcuni dei paesaggi e dei borghi più belli d’Italia – fra Arrone, Preci, Terni, Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Norcia, Cascia -, luoghi ancora poco frequentati dal turismo di massa, che nascondono veri e propri tesori d’arte, come l’abbazia di San Pietro in Valle (nel Comune di Ferentillo, in provincia di Terni).

Cascata delle Marmore (Terni)La ricchezza profonda dell’Italia nasce dalla sue città superbe, ma anche dalle sue bellezze, dai suoi paesi e dai suoi borghi, che – a causa di catastrofi naturali e di una crisi economica ormai strutturale – rischiano lo spopolamento, nonostante la tenacia e l’orgoglio degli abitanti. Ritornare in quei luoghi così duramente colpiti; sostenere le loro ricchezze umane e materiali; aiutare le comunità a rinascere; insomma, non essere indifferenti a quello che potrebbe sembrare un destino ineluttabile significa proteggere un passato che è di noi tutti, e al contempo iniziare a muovere dei piccoli passi per guidare, armati di una speranza nuova, tutto il Paese verso un futuro diverso e allontanare le fosche nubi che si scorgono all’orizzonte.

È questo l’obiettivo della solidarietà portata al Centro da una regione come la nostra, che da sempre ha strutturato la propria società in corpi intermedi forti e partecipati proprio per resistere alle crisi e per progettare insieme il futuro di tutti.

Parte del materiale fotografico è stato gentilmente concesso da Claudio Busi

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