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Il “Patto per il Lavoro” ha compiuto quattro anni ed ha sostenuto investimenti per oltre 22 miliardi di euro che hanno favorito il rilancio dell’economia e di quella buona occupazione indispensabile per affrontare “una nuova rivoluzione industriale e di mercato” ed “un crescente bisogno di competenze”.
È lo stesso Bonaccini, alle prese con una complessa campagna elettorale, a confermare la validità del progetto e a ribadirne l’attualità: “Ora insieme alle parti sociali vogliamo orientare la crescita ancor di più verso la sostenibilità ambientale e l’estensione dei diritti”.
La lettura puntuale del testo del 2015 evidenzia, tuttavia, un grande assente: mancava il lavoro professionale, ovvero mancavano quelle competenze a cui l’impianto del documento fa apertamente riferimento e, soprattutto, mancava la comprensione della sussidiarietà che i liberi professionisti svolgono nei confronti della Pubblica Amministrazione. Si deve dare merito al Presidente Bonaccini di avere compreso il problema, ampliando a giugno 2018 alle professioni la rappresentatività sociale: dallo scorso anno, i professionisti sono stati inclusi nelle politiche di sviluppo e di coesione ed hanno partecipato al bando per l’internazionalizzazione ed il rafforzamento degli studi professionali.
Da anni, infatti, la Pubblica Amministrazione, per proprie evidenti incapacità di adeguarsi a nuovi tempi e a nuove istanze in una cronica carenza di investimenti, ha delegato al lavoro professionale la gestione di attività gestionali e tecniche gravando di fatto sui professionisti costi e responsabilità, per lo più nel totale disinteresse e disinformazione dell’opinione pubblica e della politica: incentivi economici per la sostenibilità della digitalizzazione del lavoro professionale è un beneficio le cui ricadute saranno sensibili per il mondo economico.
E il nuovo Governo Regionale continuerà nella collaborazione con le Professioni?
L’occasione per porre la questione direttamente ad alcuni rappresentanti della Coalizione, che sostiene Bonaccini, si è presentata il 10 dicembre 2019 nel corso dell’incontro/dibattito organizzato dall’Associazione “Il Tiro”, con la partecipazione (in rigoroso ordine alfabetico) di Stefano Caliandro – Capogruppo PD Assemblea regionale ER, Stefano Mazzetti – Italia Viva, Igor Taruffi – Consigliere Regione ER Sinistra Italiana, Silvia Zamboni – Europa Verde/Verdi.
A domanda diretta : “Sarà confermata la rilevanza socio/economica delle Libere Professioni nel nuovo “Patto per il Lavoro”? E sarà possibile prevedere anche in Emilia Romagna, come già normato da Leggi Regionali in Toscana, in Veneto o in Lazio, il riconoscimento dell’Equo Compenso?”
La proposta è stata accolta con favore: bene l’inserimento delle Libere Professioni nel “Patto per il Lavoro” ed imprescindibile il riconoscimento dell’equo compenso per l’amministrazione regionale; il tenore delle risposte ha dimostrato che i relatori avevano perfetta conoscenza della realtà economica dei professionisti e che potrebbero farsi carico di una proposta di Legge Regionale concreta.
È tempo, quindi, che gli Ordini Professionali, ed il Comitato Unitario delle Professioni, sollecitino un nuovo incontro con i politici regionali: dalla sinergia fra politica e competenze possono nascere altre ottime opportunità.
Bologna, 11 dicembre 2019
Mirella Di Lonardo
Responsabile Libere Professioni
Associazione Valore Lavoro