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Dunque, l’obiettivo di qualsiasi azienda è la massimizzazione dei profitti.
Certo è giusto che le aziende facciano utili, sono nate per
quello, chi mette i capitali vuole essere remunerato.
Ora il problema è che le aziende, le imprese utilizzano beni e servizi che sono di tutti: strade, aria, acqua, burocrazia, ricerca pubblica ( le ricerche delle università ) etc. etc.
Nella massimizzazione dei profitti cercano di utilizzare tutte le possibilità date dalla loro attività e dalle regole.
Una delle possibilità è la “ottimizzazione fiscale ” cioè utilizzare tutte le opzioni che la globalizzazione e le dimensioni delle aziende permettono loro.
Uno dei metodi più banali per pagare il meno possibile di tasse è il seguente : una grande azienda multinazionale industriale costituisce aziende,che controlla direttamente, in un paradiso fiscale, gli acquisti delle materie prime per l’attività della casa madre le fa fare alla azienda controllata , con sede nel paradiso fiscale e riacquista dalla stessa azienda controllata le materie prime ad un prezzo molto maggiore, rispetto al prezzo di mercato . Naturalmente su quella azienda rimarranno degli utili notevoli non tassati perchè è costituita appunto in un paradiso fiscale.
La stessa cosa avviene per la vendita del prodotto finito: La casa madre vende i suoi prodotti a prezzi molto bassi , sempre ad azienda di proprietà della casa madre anch’essa costituita in un paradiso fiscale e quest’ultima li venderà invece a prezzi di mercato.
L’utile rimarrà anche in questo caso nel paradiso fiscale e non tassato .
Per esempio le industrie siderurgiche sono spesso una roba del genere. Diciamo che, per tornare all’attualità, si può presupporre che la Mittal non abbia molto interesse che dei magistrati le chiedano cose di questo genere, quindi può darsi che si risiedano al tavolo delle trattative.
Good night and good luck