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Algoritmi e mercati

16 dicembre 2019

– Come le tecnologie hanno effetti distorsivi sulla efficienza del mercato-

Ormai i mercati sia azionari che obbligazionari che delle valute e dei derivati sono gestiti da Algoritmi, a loro volta gestiti da matematici fisici e informatici, in combinazione con le procedure di HFT ( high frequency trading ).
Da una osservazione giornaliera degli indici più rappresentativi DJ /S&P 500 si nota che negli ultimi 5 anni rispetto ai 5 anni precedenti le giornate con variazioni superiori (o negativa o positiva) superiori all’ 1% sono quasi dimezzate e negli ultimi due anni rispetto ai due anni precedenti sono diminuite notevolmente, in una parola la volatilità sta scomparendo.
Anche dal prezzo di contratti relativi alla Vix si vede un continuo deprezzamento, cioè tutti vendono volatilità e pochi la comprano.
La faccenda ha un solo significato che gli algoritmi ( programmati dai grandi operatori, sempre gli stessi ) hanno come principale obiettivo di non spaventare i risparmiatori abolendo la volatilità. I mercati devono crescere o calare rimanendo in una variazione dello ” zero virgola qualcosa “.
Se questo è vero, pero’ è vero anche che i mercati non esistono, in quanto la prima regola di un mercato è la libera formazione dei prezzi nello scambio di un attivo.
La realtà è che è una industria, l’industria del risparmio gestito e la vera cosa importante è che gli industriali di questo mercato ( Banche/ Fondi aperti/ ETF ) possano continuare ad estrarre commissioni dal risparmio globale. Punto.

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