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Banca digitale e intelligenza artificiale

di Sabina Porcelluzzi

Antwerp Van Goyen Looking Out for a Subject - William Turner

Antwerp Van Goyen Looking Out for a Subject – William Turner

 

 

 

 

 

 

 

Mentre provavo a synth-etizzare i miei pensieri sulla distruzione creatrice a cui stiamo assistendo nel settore finanziario, mi è tornata alla mente la canzone “Pocket Calculator” dei Kraftwerk, gruppo che ha digitalizzato la musica senza però disumanizzarla.

I processi di digitalizzazione sono diventati pervasivi in ogni ambito della nostra vita, amplificando i loro effetti durante la pandemia per la gestione del distanziamento sociale.

Ma prima del lockdown l’industria 4.0 aveva già messo in luce gli effetti della potenza distruttrice della “accelerazione del capitale”, ovvero di un capitalismo chenecessita di una crescente evoluzione tecnologica per massimizzare i vantaggi competitivi e alimentare il metabolismo della crescita economica costante.

In questo scenario la crescita economica genera un aumento delle disuguaglianze perché non tutti hanno il capitale finanziario e cognitivo per sopravvivere alla disruption.

L’utilizzo delle macchine automatiche non porta alla redistribuzione della ricchezza ma all’accumulo della stessa da parte dei data-proprietari e genera nuove situazioni di squilibrio determinate dalle asimmetrie informative e di potere.

In questo nuovo ecosistema timocratico, chi detiene il potere sono Big Tech e GAFA con effetti devastanti sotto il profilo istituzionale, democratico ed economico.

Nel mondo globalizzato dove la moneta elettronica viaggia intorno alla Terra senza barriere, il potere delle Istituzioni pubbliche e statali è sovrastato da quello delle multinazionali e dalla finanza globale, che dettano regole e prezzi  in un sistema sovrastatale che è al di sopra delle norme,  del “nomos”.

Quando le logiche del profitto sovrintendono quelle della pubblica utilità assistiamo, come sta accadendo nel sistema finanziario, ad azioni sconsiderate che portano ad esempio  alla chiusura degli sportelli bancari nelle aree improduttive del Paese.

Le conseguenze sono sotto i nostri occhi: abbandono dell’economia rurale, clusterizzazione della clientela per dirottarla sui canali telematici, mancata spinta propulsiva alle start-up, rinuncia al ruolo sociale che le Banche, per dettato costituzionale, dovrebbero adottare. Ecco perché “pecuniae imperare oportet”.

Si sta facendo avanti un sistema del lavoro DE-UMANIZZATO dove le grandi multinazionali o le istituzioni finanziarie, in una logica di efficientamento dei costi, promuovono una vasta transizione di attività lavorative sui sistemi digitali, forti della mole di informazioni e dati a disposizione, che costituiscono oggi la nuova ricchezza o addirittura la nuova moneta. In questo nuovo ecosistema, le attività produttive sono organizzate secondo processi dettati da algoritmi che escludono però la componente etica e sociale, la diligenza del bonus poter familias a cui dovrebbe attenersi l’imprenditore, quella che gli inglesi chiamano Citizenship Responsability.

Paradossalmente gli stessi processi vengono adottati per fini “sostenibili”, per operazioni di green washing, per de-materializzare o criptare monete con il risultato che la mancata contrattazione delle politiche che determinano gli algoritmi produce effetti dannosi come:

– aumento della disoccupazione a seguito dei processi di digitalizzazione;

  • processi di de-responsabilizzazione a scapito dell’ultimo anello umano della catena;
  • automatizzazione della compliance a seguito dei processi paperless;
  • Elusione ed evasione fiscale con le criptovalute e conseguente spreco energetico;
  • perdita del controllo del valore della moneta, perché quella elettronica spinge sui processi di accelerazione del capitale e dei consumi.

Tali processi sono supportati dall’utilizzo di sistemi di Intelligenza Artificiale che seppure efficienti nell’adattarsi ai cambiamenti e nel riprogrammare le attività imparando dagli errori, hanno portato alla “disumanizzazione” di un settore che aveva invece alla base il rapporto di fiducia tra uomini.

Durante la pandemia tali processi hanno subito una brusca accelerazione per supportare la domanda di servizi a distanza. Si è trattato, a mio avviso, di un vero e proprio esperimento sociale,  di un rollout nel quale è diventato naturale pagare con la moneta elettronica per evitare i contagi, chiedere e ricevere finanziamenti senza recarsi allo sportello, avere assistenza e consulenza remota da parte di chatbot sempre più sofisticati nella comunicazione tra banca e cliente.

A dimostrazione di tali affermazioni  c’è uno studio di Accenture che ha misurato nel giro di un mese, a livello globale, un miliardo di messaggi scambiati con le chatbot.

E’ evidente che in Italia, dove hanno ancora sede le Banche più antiche del mondo, tali processi sono in via di sviluppo e per tale ragione diventa improcrastinabile definire una politica economica, occupazionale e creditizia che possa frenare gli algoritmi del capitale, altrimenti questo per sua natura tenderà a crescere e accumularsi a scapito del lavoro e degli esseri umani.

I visionari Kraftwerk, in tempi non sospetti, ripetevano come un mantra con una calcolatrice in mano “Sono l’operatore del mini calcolatore, io sottraggo ed aggiungo, io controllo e compongo” ossia bisogna attivarsi subito per sovrastare la tecnologia e assumere il governo del digitale.

 

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