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(a cura di Amina Crisma, in collaborazione con www.inchiestaonline.it)
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Buon Natale alle lettrici e ai lettori di Inchiesta e di Valorelavoro, nel ricordo di Vittorio Capecchi che rimane fra noi, con una poesia di Wislawa Szymborska da lui prediletta, ritrovata nella sua biblioteca, nel volume La gioia di scrivere (Tutte le poesie, a cura di Pietro Marchesani, Adelphi 2009, 314-317), in una pagina contrassegnata dalla sua mano.
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Wislawa Szymborska, Allegro ma non troppo
Sei bella – dico alla vita –
è impensabile più rigoglio,
più rane e più usignoli,
più formiche e più germogli.
Cerco di accattivarmela,
di blandirla, vezzeggiarla.
La saluto sempre per prima
Con umile espressione.
Le taglio la strada da sinistra,
le taglio la strada da destra,
e mi innalzo nell’incanto,
e cado per lo stupore.
Quanto è di campo questo grillo,
e di bosco questo frutto –
mai l’avrei creduto
se non avessi vissuto!
Non trovo nulla – le dico –
a cui paragonarti.
Nessuno ha fatto un’altra pigna
né migliore, né peggiore.
Lodo la tua larghezza,
inventiva ed esattezza,
e cos’altro – e cosa più –
magia, stregoneria.
Mai vorrei recarti offesa
né adirarti per dileggio.
Da centomila anni almeno
Sorridendo ti corteggio.
Tiro la vita per una foglia:
si è fermata? Se n’è accorta?
Si è scordata dove corre,
almeno per una volta?