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Abbiamo partecipato alla presentazione dei basket bond, che si è tenuta presso il Circolo dei Caccia di Bologna.
In questa elegante location, l’assessore alle Attività produttive, Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione e assessore allo Sviluppo economico, ha presentato questa importante iniziativa finanziaria, fortemente voluta dalla Regione Emilia-Romagna, insieme a Vincenzo Carbonara di Cassa Depositi e Prestiti, Mattia Ciprian, Ceo di Modefinance, Daniele Filippi, Senior Advisor di Modefinance, Marco Mandelli e Massimo Lanzarini di Bper, e Alessandro Accrocca di Partner Hogan Lovells.
Il basket bond è un finanziamento a medio-lungo termine che Cassa Depositi e Prestiti metterà a disposizione di aziende innovative in Emilia-Romagna.
Il bond potrà essere emesso da aziende che vogliono crescere sia in termini quantitativi che qualitativi grazie a investimenti dedicati. Una volta emesso e valutato (da Modefinance), CDP sottoscriverà lo strumento. Il placement e l’arrangement saranno invece curati da Bper.
Come funziona il basket bond?
Un imprenditore che vuole investire nella sua azienda può recarsi in banca, dove il bancario gli proporrà questo strumento innovativo. All’azienda sarà assegnato un rating da un’agenzia di rating (Modefinance) e a quel punto potrà emettere l’obbligazione. Come avviene per alcuni strumenti finanziari, questo bond finirà in un raggruppamento (basket) con altri prodotti. A questo basket sarà fornita una garanzia della Regione Emilia-Romagna, che coprirà le perdite fino al 25% del valore del basket. Ciò permetterà due cose:
In questo momento storico, proporre prodotti finanziari innovativi che permettano la tenuta e la crescita delle filiere produttive è un segnale molto importante da dare al mondo delle imprese manifatturiere. Vedere che, come spesso è accaduto in passato, la Regione Emilia-Romagna è nuovamente una dei leader nell’innovazione è decisamente un motivo d’orgoglio per i suoi cittadini.
Speriamo che lo strumento funzioni, senza perdite sulle garanzie, in modo da incoraggiare anche tante altre istituzioni a seguire questo esempio.
Andrea Sintini