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(in collaborazione con www.inchiestaonline.it)
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Il cristallo e la fiamma. Ragione e passione, teoria e prassi, società e mondo nell’esperienza di un viandante di crinali si intitola il convegno che si è svolto il 26 marzo nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna in ricordo di Vittorio Capecchi (1938-2023), professore emerito di Sociologia dell’Alma Mater, docente di generazioni di studenti, studioso di respiro internazionale che ha contribuito ad innovare e ampliare temi e metodi della sociologia, ricercatore costantemente impegnato a connettere conoscenza e azione trasformatrice, infaticabile esploratore di orizzonti molteplici, locali e globali.
L’evento è stato promosso dal Dipartimento in cui Vittorio ha insegnato per quarant’anni, insieme al Collegio Superiore e a ParliamoneOra, di cui Vittorio era socio. E’ stato introdotto da Ira Vannini, Direttrice del Dipartimento, da Stefania Pellegrini, Direttrice del Collegio Superiore, e da Dario Braga, Presidente emerito di ParliamoneOra.
A sottolineare l’impegno etico, politico, sociale di Vittorio hanno portato i saluti istituzionali Vincenzo Colla, Vicepresidente della Regione Emilia – Romagna, Daniele Ara, Assessore Scuola Comune di Bologna, Michele Bulgarelli, Segretario della Camera del Lavoro di Bologna.
Il titolo “Il cristallo e la fiamma” evoca una formulazione delle Lezioni americane di Italo Calvino che a Vittorio era particolarmente cara, e che sintetizza suggestivamente la duplice e inscindibile esigenza a cui si è ispirata tutta la sua esperienza, di esprit de géométrie ed esprit de finesse, ragione e passione, rigore e apertura. L’intera sua attività si inscrive in questa duplice cifra, che l’incontro ha scandagliato in riferimento alla profondità e alla vastità dei suoi interessi, evidenziata da Quality and Quantity, la storica rivista di modelli matematici applicati alle scienze sociali da lui fondata e diretta per mezzo secolo. Ne ha trattato in particolare Massimo Buscema, direttore del Semeion di Roma e professore della University of Colorado di Denver, tra i maggiori esperti di intelligenza artificiale, una delle più recenti piste di ricerca che Vittorio ha condiviso con lui, e che si è concretata fra l’altro nel loro libro L’arte della previsione (Mimesis 2020).
Dell’ingente contributo metodologico e tematico di Vittorio alla sociologia, in un dialogo coordinato da Dario Tuorto (Università di Bologna) hanno discusso amici e colleghi che ne hanno a lungo condiviso il cammino: Enrico Pugliese, professore emerito dell’Università La Sapienza di Roma, Enzo Mingione, emerito dell’Università di Milano Bicocca, Franca Bimbi, dell’Università di Padova, focalizzandosi in particolare sull’esperienza di Inchiesta, rivista da lui fondata nel 1971 e da lui diretta per oltre cinquant’anni, il cui impegno si è svolto su una vasta gamma di crinali: lavoro, sindacato, diritti, creatività imprenditoriale, 150 ore, retaggi di Adriano Olivetti e di don Milani, femminismo, metodologie della ricerca e della didattica….
Ai vari ambiti dell’impegno di Vittorio, all’interdisciplinarità delle sue prospettive, all’ampiezza interculturale delle sue letture si è dedicata la conversazione coordinata da Sergio Caserta (ilmanifestoinrete di Bologna) con le testimonianze delle figlie Saveria (“Vittorio, Marx e le donne”) e Simonetta (attenta e affascinante ricognizione di taccuini di viaggio e disegni del padre), e di Donata Meneghelli (docente di letteratura comparata dell’Università di Bologna, che ha offerto un’articolata e puntuale ricostruzione del rapporto di Vittorio con la letteratura).
Hanno fatto seguito i densi interventi degli amici di una vita intera: Roberto Alvisi (Unione Italiana Lotta alla Distrofia muscolare, che ha portato la commossa testimonianza di un sodalizio sessantennale fatto di amicizia e di impegno condiviso), Mario Agostinelli (CGIL Lombardia e Associazione Laudato si’, che ha intensamente rievocato la storica esperienza delle 150 ore), Gianni Tognoni (segretario generale del Tribunale permanente dei Popoli, che ha inviato il suo messaggio da Bruxelles dove era in audizione al Parlamento europeo, su “Vittorio, la creatività come garanzia di rigore”), Angiolo Tavanti (Presidente di ValoreLavoro, che ha efficacemente delineato l’attività incessante di Vittorio come “imprenditore della ricerca”). Carla Caprioli (per molti anni segretaria di redazione di Inchiesta) ha introdotto una vivida testimonianza di Valerio Minnella, attivista nonviolento, tratta dalla sua autobiografia (da lui redatta con Wu Ming 1 e Filo sottile, Se vi va bene bene, 2023, p. 204) su un accorato, e inascoltato, appello di Vittorio nei drammatici scenari del Settantasette.
Riccardo Cesari (IVASS e Università di Bologna) ci ha rammentato come in uno dei suoi ultimi incontri Vittorio abbia rievocato un’icastica figura che lo aveva affascinato sessant’anni fa, quella di don Milani, che si è ripresentata alla sua attenzione nei suoi giorni estremi, quasi a suggerire un filo di profonda, sotterranea continuità nel suo così vasto e vario cammino.
La moglie Amina Crisma si è soffermata sugli Orienti di Vittorio, e in particolare sugli universi culturali del Giappone e della Cina da lui sistematicamente e appassionatamente indagati, come attesta fra l’altro un prestigioso riconoscimento attribuitogli nel 2022 dal governo giapponese, l’Ordine del Sol Levante, e come documentano i vasti materiali inediti da lui lasciati sullo Yijing, il Classico dei Mutamenti, oggetto di un suo studio pluridecennale.
A questi mondi Vittorio era stato era stato introdotto da due impareggiabili amici: il grande sociologo ed economista Ronald Dore (1925-2018), e Pier Cesare Bori (1937-2012), maestro di interculturalità che ha contribuito a dischiudergli un orizzonte sapienziale in cui laica razionalità e spiritualità si intrecciano e convergono, delineando una prospettiva di umanesimo transculturale e di consenso etico fra culture che appare oggi, in questo nostro cupo presente, più che mai pregnante e attuale (e sulla significatività di questo tema e sulla sua pregnanza odierna si veda la stimolante riflessione di Giulio Laroni apparsa il 4 aprile “Nell’era di Trump la sinistra riscopre l’umanismo” https://www.avantionline.it/nellera-di-trump-la-sinistra-riscopre-lumanismo/
pubblicata anche su Inchiesta e su ValoreLavoro Giulio Laroni: Nell’era di Trump la sinistra riscopre l’umanismo Giulio Laroni | 9 Aprile 2025
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Prossimamente pubblicheremo gli interventi al convegno, e il link alla registrazione.
Sono già apparsi ai link seguenti i contributi di Gianni Tognoni e di Riccardo Cesari
Gianni Tognoni: Vittorio, la creatività come garanzia di rigore
Gianni Tognoni | 29 Marzo 2025
Riccardo Cesari: Ricordo di Vittorio, nel segno di don Milani
Riccardo Cesari | 29 Marzo 2025
Un sintetico resoconto dell’incontro è apparso su ParliamoneOra
https://www.parliamoneora.it/il-cristallo-e-la-fiamma/